Falco Investigazioni filma collaboratore in infortunio mentre sposta pesi

Un operaio assente per infortunio filmato mentre sposta materiale pesante durante un trasloco. Questo l’esito dell’indagine condotta dal nostro team su mandato di un’azienda aretina che si era insospettita dopo una lunga assenza, per infortunio, di un proprio dipendente. Le indagini condotte dallo staff della nostra agenzia investigativa hanno prodotto un filmato di circa 13 minuti che mostra l’operaio alle prese con un trasloco, mentre solleva e carica su un furgone diverso materiale pesante.

Il filmato è stato mostrato nella giornata di giovedì 19 gennaio durante la prima seduta della causa in corso tra l’azienda e il collaboratore, quale prova dell’assenza ingiustificata dal posto di lavoro.

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Preso di mira dai bulli: interviene Falco Investigazioni per mettere fine alle violenze subite da un quattordicenne

Un’altra indagine condotta da Falco Investigazioni si è conclusa positivamente. Questa volta al centro delle ricerche una storia di bullismo con protagonista un quattordicenne preso di mira dai compagni di scuola per il suo peso. Insultato ogni giorno, spintonato, schiaffeggiato, e offeso tramite messaggi privati e di gruppo su Facebook e Whatsapp. I genitori del ragazzino insospettiti dal comportamento chiuso e dalla scarsa voglia di uscire del figlio si sono rivolti a Falco Investigazioni e nell’arco di breve tempo, messe in pratica tutte le conoscenze e le modalità necessarie, sono state comprese le cause che affliggevano il quattordicenne impedendogli di condurre una vita serena.

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Operazione “Spy Game”

Una grande azienda ha avuto un calo nella produzione del 40-50% nell’Italia meridionale. I titolari, volendo far luce sulla questione, si sono rivolti alla Falco Investigazioni.

Per tre mesi è stato così seguito il capo area che si occupava del sud Italia, scoprendo che in realtà il lavoro abbondava, ma passava a un’azienda parallela da lui creata e radicata in Campania, Calabria, Basilicata, Puglia, Molise, Abruzzo e Toscana.

Otto 007 sono stati impiegati per questo caso, insieme a tecnologie di ultime generazione tra cui microcamere e telecamere termiche.

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Uomo di fiducia della ditta trattiene parte degli incassi

In un anno sono stati sottratti 4000 euro a una azienda di distribuzione alimentare umbra e tutti gli occhi erano puntati su un rappresentante, uomo di fiducia.

Grazie alla Falco Investigazioni, i titolari hanno ottenuto le prove che cercavano: con una telecamera davanti alla cassaforte e una in fibra ottica nell’auto aziendale hanno incastrato il rappresentante, il quale tratteneva parte dei soldi ricevuti dai clienti.

L’uomo non è stato denunciato perché ha restituito tutto.

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La merce spariva: la dipendente faceva vendite in nero

Vendeva croissant e caffè, ma non sempre battendo lo scontrino. Così facendo, scontrini e incassi corrispondevano. Il titolare del bar si è accorto che la merce spariva più di quanto fosse riportato e si è rivolto a noi di Falco Investigazioni.

Con una telecamera in fibra ottica che puntava direttamente sul bancone, abbiamo incastrato l’unica dipendente del bar. Impeccabile solo di fronte al datore di lavoro, in realtà avrebbe racimolato circa 2000 euro in pochi mesi.

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Il drone da terra ha seguito le macchine dirette ai festini dell’ingegnere infedele

Dopo una vita da dirigente in un’azienda, l’uomo voleva aprirne una sua e avere un ruolo più importante. Il suo piano però includeva il rubare i clienti ai suoi datori di lavoro attraverso festini (ed escort).

Dopo un mese di appostamenti e tecnologie come un drone da terra, la Falco Investigazioni è stata capace di sventare un danno da milioni di euro. Quando i clienti arrivavano alla villa in cui si svolgevano i party, il drone seguiva le macchine fin dentro il cancello, procurando agli investigatori il materiale.

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Probabile tradimento: situazione imprevedibile durante un pedinamento

Una donna ha contattato la Falco Investigazioni a causa del comportamento strano del marito. Ritardi e uscite improvvise fanno cominciare i pedinamenti. Questi non portano a nessun risultato al primo giorno, ma al secondo la situazione cambia.

Ci si è presentata davanti una situazione strana. Dopo aver fatto salire in macchina quella che presumibilmente era una prostituta dopo lavoro, l’ha fatta scendere in modo affrettato appena un minuto dopo esser arrivato in pineta. La donna era in realtà un transessuale, sostituto di un’altra prostituta che non era disponibile quella sera.

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350 mila euro rubati per le slot machine

L’azienda contava due titolari e in un anno erano spariti circa 350mila euro. Quando uno dei due ha chiamato la Falco Investigazioni, non immaginava che il colpevole fosse proprio il suo socio.

Inizialmente il piazzamento delle microspie non ha portato risultati, i furti si sono anzi interrotti. Questo perché non erano state avvertite solo le parti innocenti: i dipendenti. L’unico ad esserne a conoscenza, a parte il socio che si è rivolto a noi, era l’altro titolare, che a questo punto era soggetto ai sospetti di tutti.

Partito il pedinamento dell’imprenditore, ci è voluto poco a scoprire la sua dipendenza dalle slot machine. Il socio si è affidato al nostro team sia per il procedimento legale che per la risoluzione del problema di ludopatia del collega.

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Operazione Mata Hari

L’hanno chiamata “Operazione Mata Hari”. Una ragazza di 25 anni, straniera, al lavoro per un’azienda come addetta alle pulizie, aveva sedotto uno dirigente della ditta. Fidanzato e in procinto di sposarsi, aveva perso la testa per lei. «In sostanza il dirigente chiudeva un occhio e la donna aveva libero accesso a chiavi e uffici e aveva potuto piazzare la microspia” spiega Carlo Nencioli della Falco Investigazioni.

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Crescono le truffe verso le aziende aretine

“Sono sempre più le truffe ai danni delle aziende, e questo fenomeno è cresciuto assieme all’aggravarsi della crisi”. A confermarlo è Carlo Nencioli, titolare dell’agenzia investigativa Falco. Ed è sempre lui a spiegare che a mettere in piedi i raggiri sono, nella maggior parte dei casi, dipendenti, collaboratori o addirittura dei soci della stessa azienda. “Oltre a questo problema, aumenta sempre di più anche la concorrenza sleale. Pure in questo caso dentro all’azienda c’è chi fa da basista, mentre gli operai accade che vadano a fare ulteriori attività per arrivare a fine mese”.
L’aretino è ricco di imprese orafe, artigianali, del manufatturiero. Ma le truffe riguardano “qualsiasi settore” aggiunge Nencioli “il fenomeno si sta allargando a macchia d’olio. Gli imprenditori dovrebbero alzare il loro livello di sicurezza interna”.

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