Crescono le truffe verso le aziende aretine

“Sono sempre più le truffe ai danni delle aziende, e questo fenomeno è cresciuto assieme all’aggravarsi della crisi”. A confermarlo è Carlo Nencioli, titolare dell’agenzia investigativa Falco. Ed è sempre lui a spiegare che a mettere in piedi i raggiri sono, nella maggior parte dei casi, dipendenti, collaboratori o addirittura dei soci della stessa azienda. “Oltre a questo problema, aumenta sempre di più anche la concorrenza sleale. Pure in questo caso dentro all’azienda c’è chi fa da basista, mentre gli operai accade che vadano a fare ulteriori attività per arrivare a fine mese”.
L’aretino è ricco di imprese orafe, artigianali, del manufatturiero. Ma le truffe riguardano “qualsiasi settore” aggiunge Nencioli “il fenomeno si sta allargando a macchia d’olio. Gli imprenditori dovrebbero alzare il loro livello di sicurezza interna”.

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Sistema satellitare arriva fino in Romania e scova la talpa

Un mese di assenza di un dipendente ha fatto venir dubbi a un imprenditore aretino, titolare di una ditta che opera in ambito elettronico a livello mondiale.

Così siamo intervenuti noi della Falco Investigazioni, riuscendo a svelare i piani del dipendente. L’innovativo sistema satellitare di nostra creazione ci ha permesso di arrivare in Slovenia, dall’amante dell’uomo, e in Romania, dove quest’ultimo si incontrava con un imprenditore inglese. Era in corso una trattativa che prevedeva la vendita di un nuovo software non ancora brevettato che sarebbe costato all’azienda milioni di euro.

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Tentativo di truffa ispirato all’omonimia

Alla Falco Investigazioni sono bastate 36 ore di indagini per scoprire l’inganno.

Un caso di omonimia stava degenerando in una truffa dal valore di 1,5 milioni di euro. Un uomo senese era riuscito a ottenere la documentazione necessaria relativa al suo omonimo, ricco imprenditore, per ottenere una polizza dall’agenzia assicurativa Axa.

I sospetti sono cominciati quando ha voluto pagare 300 mila euro con assegni di Poste Italiane (non protestabili). Alla richiesta di un bonifico, mai visto, l’uomo è sparito.

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Incastrato dipendente grazie a un drone

Dopo un calo di rendimento sul lavoro, assenze e permessi richiesti all’improvviso, i titolari insospettiti si sono rivolti alla Falco Investigazioni.

Una volta controllato il telefono aziendale con tecnologie innovative è stata scoperta l’organizzazione di incontri regolari con un dipendente dell’azienda concorrente. L’idea era quella di aprire un’altra azienda nello stesso settore e togliere clienti ai rispettivi datori di lavoro.

Con l’ausilio di un drone sono stati registrati video in alta definizione delle conversazioni tra i due uomini. Il colpevole è stato licenziato e deve 50mila euro alla sua ex-azienda.

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Scoperto e fermato stalker seriale

Da fidanzato a vero e proprio stalker. Questa la vicenda che ha colpito una giovane donna toscana che si è rivolta alla nostra agenzia per smascherare la persona che, ormai da mesi, la infastidiva tempestandola di chiamate e messaggi allusivi e minacciosi.
L’operazione che è stata attivata ha visto uno dei nostri investigatori specializzati in casi simili operare per alcune settimane utilizzando micro-tecnologie che hanno permesso di raccogliere le prove a carico dello stalker.
Qui sotto l’articolo dedicato da La Nazione al caso in oggetto.

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L’imprenditore scomparso dopo aver lasciato un messaggio è stato ritrovato

La Falco Investigazioni accorre per una richiesta d’aiuto di una famiglia preoccupata. Un messaggio è l’unica cosa lasciata da un imprenditore indebitato che ha dovuto chiudere la sua azienda.

Carlo Nencioli e il collega Gianluca Colucci hanno utilizzato un software per cellulari in grado di ricostruire le ultime chiamate e gli ultimi messaggi inviati. Così facendo sono risaliti al numero di dell’amico che stava ospitando l’uomo in quei giorni.

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Gesto nobile dopo un furto di più di 1500 euro

Una vicenda a lieto fine. Il titolare di un negozio di scarpe si è accorto che in quattro mesi sono scomparsi più di 1500 euro dalla cassa. Sospettava fosse colpa di una delle commesse, ma senza mai trovare prove concrete.

Si è quindi rivolto a noi della Falco Investigazioni: sono bastati pochi giorni, una microtelecamera con un collegamento wifi puntata verso la cassa e un furgone nelle vicinanze. Una dipendente 29enne disperata rubava sistematicamente decine o centinaia di euro e li versava subito in banca. Una volta saputa la situazione della commessa, il proprietario ha deciso non solo di non licenziarla, ma persino di aumentarle lo stipendio.

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Truffa sventata nei confronti di un’azienda toscana

L’articolo che La Nazione ha dedicato all’ultima truffa sventata dal nostro team nei confronti di un’importante azienda toscana che rischiava di vedere alcune delle informazioni più delicate legate al proprio business vendute a un concorrente diretto. L’indagine che abbiamo condotto è durata alcune settimane e ha visto l’impiego di microtecnologie e di un’attività diretta sul campo. Il risultato è stato la smascheramento di un collaboratore dell’azienda committente che, sotto lauto compenso, si adoperava per raccogliere informazioni e venderle poi alla società concorrente. A destare i primi sospetti il repentino calo del volume di affari generato dal collaboratore che, in qualità di commerciale, aveva visto una riduzione di oltre il 40% del lavoro acquisito.

La committenza si era rivolta alla nostra struttura dopo aver vagliato diverse ipotesi e dopo aver preso visione del piano strategico-operativo che era stato elaborato ad hoc per il caso in questione.

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